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«Leggere» l’evoluzione delle comunità alpine e attivare progetti utili alla coesione e allo sviluppo armonico
«Leggere» l’evoluzione delle comunità alpine e attivare progetti utili alla coesione e allo sviluppo armonico.
Il contributo di Melius srl – impresa sociale
di Maurizio Ionico
Amministratore Unico di Melius srl – impresa sociale
Nella contemporaneità, le comunità alpine sono in transizione, tra un «non più» e un «non ancora» sotto la spinta di una serie di fenomeni strutturali che influiscono sulle persone, sulla struttura sociale, sugli ecosistemi naturali e produttivi.
Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la scarsità d’acqua; la trasformazione e frammentazione della globalizzazione, il riassetto delle catene del valore e l’innovazione tecnologica (digitalizzazione, AI); i flussi migratori e la convivenza fra culture; l’emergere delle questioni di genere (rapporti tra uomini e donne) e le disuguaglianze; fino alla regressione demografica, all’invecchiamento e longevità, e alla fuga di paesi di ragazze e ragazzi.
Sono fenomeni importanti sia per la loro qualità intrinseca, per l’intensità e pervasività con cui investono molteplici aspetti della vita in montagna, sia per le dimensioni etiche e morali che trascinano con sé.
Soprattutto l’interdipendenza tra questi fenomeni, in apparenza lontani gli uni dagli altri, determina impatti rilevanti che suggeriscono l’adozione di un approccio ecosistemico, integrato, interdisciplinare, olistico.
Ci si potrebbe riferire alla «sfida al labirinto» come metafora che interpreta la complessità del presente avvalendosi dell’apprendimento e della conoscenza prima dell’utilizzo di ogni altro strumento per individuare e percorrere lucidamente la via d’uscita. Dunque, affrontare i fenomeni che ci attraversano sollecitano ad avere coraggio nell’affrontarli e richiedono un atteggiamento positivo per non disperare. Spingono ad immaginare il futuro che, come si sa, obbliga a saper usare l’immaginazione ben intrecciata alla conoscenza del presente, ben ancorata ad una preparazione sul passato, capace di traguardare un orizzonte di medio e lungo periodo. Si tratta, in ogni caso, di costruire cornici di senso e individuare futuri plausibili o possibili e, di riflesso, motivare politica ed istituzioni pubbliche rendendole consapevoli del crinale su ci stiamo incamminando e dell’urgenza di dotarsi di una visione che intercetti speranze e grandi ambizioni.
Melius è impegnata nella promozione ed attuazione di una serie di progetti che abbracciano le dimensioni sociali, della cultura e creatività nonché dello sviluppo locale avendo sempre cura di privilegiare l’innovazione sociale, cioè il coinvolgimento diretto delle persone, specie giovani, comunità ed attori territoriali nella costruzione di soluzioni. Proprio le nuove generazioni e le alleanze rappresentano due «motori» che permettono di portare a compimento il progetto e, allo stesso tempo, assicurano «struttura» alle soluzioni progettuali, ovvero rendono concreta la possibilità di renderle durature nel tempo e capaci di riverberare effetti non transitori.
In particolare, la Società ha predisposto progetti che si sono proposti di incrociare alcune delle sfide territoriali più rilevanti.
1] La sfida antropologica e sociale, che ha a che fare con l’invecchiamento e l’affermarsi della longevity society che impone l’adozione di approcci non scontati. È stata affrontata attraverso «AttivaMente – Valutare e intervenire sui fattori di rischio di decadimento cognitivo nelle comunità delle Valli alpine friulane tra socialità e tecnologie innovative» con cui si è voluto, in primo luogo, capitalizzare o assicurare «struttura» ai risultati e agli effetti determinati dall’esperienza precedente finalizzata alla riduzione dei processi di declino. Era doveroso riprendere il progetto poiché il decadimento, nelle sue diverse forme, rappresenta un problema serio che investe le nostre comunità, lo si è ripetuto facendolo evolvere procedendo alla mappatura dei fattori di rischio e del benessere cognitivo e alla ulteriore sensibilizzazione delle platee di anziani: questi due momenti rappresentano la premessa per procedere agli esercizi di allenamento cognitivo che prevede l’impiego di operatori specializzati e l’utilizzo di una specifica piattaforma per raccogliere ed elaborare dati.
2] La sfida del cambiamento climatico e ambientale, che impatta e trasforma un importante settore come l’agricoltura e richiede una trasformazione delle imprese e delle stesse produzioni. È stata affrontata attraverso la partecipazione al PSR – Misura 19 – Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo. Nello specifico, sostenendo la strategia di sviluppo di alcune imprese agricole insediate in due territori diversi della montagna (Collina, Forni di Sotto) orientata verso tre linee d’indirizzo: stimolando la collaborazione tra operatori del settore turistico e dei settori agricolo-agroalimentare e artigianale tramite la promozione di soluzioni volte a rafforzare l’ «offerta territoriale»; sostenendo la «multifunzionalità agricola nelle Terre Alte»; radicando l’«agricoltura in quota», nello specifico la vitivinicoltura. Nell’insieme le azioni proposte hanno stimolato gli imprenditori agricoli, e pure di altri settori, a ripensare ad alcuni modi di conduzione delle aziende e a qualificare modalità di produzione.
3] La sfida culturale, in un tempo dove persone e comunità sono attraversate da una varietà di simboli, linguaggi, messaggi che non permettono in realtà di comprendere a fondo quello che sta accadendo né di acquisire o consolidare un proprio spirito critico e consapevolezza. È stata affrontata attraverso un progetto denominato «La Forza delle Parole» che, tramite attività laboratoriali didattiche con gli Studenti dell’ISIS «Paschini – Linussio” e il confronto con le comunità (attualmente in corso), si è proposto di riflettere sulle parole, con l’aiuto tra gli altri di docenti, accademici e artisti, che più di altre sono sentite come proprie dalle ragazze e ragazzi e che rappresentano efficacemente valori, sogni, ambizioni. Alla fine del percorso (marzo 2025) verrà predisposto il Manifesto per un Nuovo Umanesimo della Montagna che si propone di esprimere una visione della montagna disponibile, aperta e capace di futuro da un lato, e che non rinuncia alla propria identità, cultura, sapere e saper fare dall’altro. Una montagna artefice del proprio destino che è del tutto cosciente che «non è un’isola» separata dal mondo e da altri contesti territoriali né dalla complessità che contrassegna la contemporaneità, incentrata sulla natura, sulle persone e sui tessuti comunitari, su autonomi strumenti di conoscenza e di lavoro.
4] La sfida economica, nel contesto del riassetto delle catene del valore e dell’innovazione tecnologica. Forse non si è ancora del tutto consapevoli che il mondo manifatturiero non è scomparso dal contesto montano e che, anzi, è essenziale rafforzare le capacità di lavoro, imprenditoriali e di innovazione. È stata affrontata attraverso il progetto «Materiis – esperienze artistiche dell’artigianato locale» che ha messo in relazione arte – creatività – manifattura quale fattore di riconoscibilità delle qualità e prerogative della montagna e un driver di promozione dello sviluppo locale. Proprio la natura del processo creativo fa di un tappeto disegnato, di una scultura di marmo e di uno strumento musicale non un semplice prodotto materiale quanto un patrimonio culturale. Il sapere e il saper fare intrecciati con le arti performative e multisensoriali, promosse da artisti provenienti dall’Italia e dallo spazio transfrontaliero, sono stati sperimentati, con successo di partecipazione, all’interno botteghe, laboratori e spazi produttivi dislocati sul territorio e hanno permesso alle artigiane e artigiani di farsi riconoscere e enfatizzare le qualità e, alla fine, di disporre di un prodotto comunicativo suggestivo di grande forza evocativa.